Mese: Giugno 2023

Abuso edilizio – Istanza in sanatoria

Tar Lazio, Roma, sez. II Stralcio, 20 giugno 2023, n. 10418

Abuso edilizio – Istanza in sanatoria – Vincolo ambientale e paesistico

Sono sanabili le opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli, fra cui quello ambientale e paesistico, solo se si tratta di opere minori senza aumento di superficie (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria). Non possono essere sanate le opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

Condono-ter

Tar Sardegna, Cagliari, sez. II, 19 giugno 2023, n. 445

Abuso edilizio – Istanza in sanatoria – “Terzo condono”

L’applicazione del c.d. “Terzo condono” è esclusa per gli abusi dotati di consistenza volumetrica e realizzati su zona sottoposta a preesistente vincolo paesaggistico (anche relativo), mentre è ammessa per gli abusi c.d. minori (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria), come indicato ai numeri 4, 5 e 6 dell’Allegato 1 al d.l. n. 269/2003.

Oneri di urbanizzazione

Tar Lazio, Roma, sez. II Stralcio, 19 giugno 2023, n. 10390

Titolo edilizio – Oneri di urbanizzazione – Finalità

Il rilascio della concessione edilizia si configura come fatto costitutivo dell’obbligo giuridico del concessionario di corrispondere il relativo contributo per oneri di urbanizzazione, ossia per gli oneri affrontati dall’ente locale per le opere indispensabili affinché l’area acquisti attitudine al recepimento dell’insediamento del tipo assentito e per le quali l’area acquista un beneficio economicamente rilevante. Pertanto, il contributo per oneri di urbanizzazione è dovuto per il solo rilascio della concessione, senza che neanche rilevi la già intervenuta realizzazione di opere di urbanizzazione.

Abuso edilizio – Ordine demolizione

Tar Calabria, Reggio Calabria, 19 giugno 2023, n. 527

Abuso edilizio – Ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi – Istanza in sanatoria

A fronte di un abuso edilizio, l’amministrazione comunale è sempre tenuta ad ordinarne la demolizione, ancorché sia astrattamente sanabile. L’eventuale sanabilità dell’abuso costituisce, infatti, un posterius rispetto all’esercizio del potere ripristinatorio, avente natura dovuta e vincolata in quanto strumentale alla necessaria ricostituzione dell’assetto urbanistico-edilizio violato.

Titolo edilizio – Legittimazione

Tar Friuli Venezia Giulia, Trieste, sez. I, 16 giugno 2023, n. 210

Titolo edilizio – Onere di verifica della legittimazione

Il Comune, prima di rilasciare il titolo edilizio, ha sempre l’onere di verificare la legittimazione del richiedente, accertando che questi sia il proprietario dell’immobile oggetto dell’intervento costruttivo o che, comunque, ne abbia un titolo di disponibilità sufficiente per eseguire l’attività edificatoria. Conseguentemente, chi richiede il titolo autorizzatorio edilizio deve comprovare la propria legittimazione all’istanza ed è onere del Comune ricercare la sussistenza di un titolo (di proprietà, di altri diritti reali, concessorio, etc.) che fonda una relazione giuridicamente qualificata tra soggetto e bene oggetto dell’intervento, e dunque possa renderlo destinatario di un provvedimento amministrativo autorizzatorio.

Gazebo

Tar Lazio, Roma, sez. II Stralcio, 16 giugno 2023, n. 10329

Titolo edilizio – Intervento di nuova costruzione – Gazebo

Il gazebo, quale struttura a copertura di un’area, sorretta da pali o pilastri e aperta sui lati, costituisce opera soggetta a permesso di costruire tutte le volte che è destinata ad esigenze non temporanee, senza che rilevi la sua pertinenzialità, che presuppone comunque la SCIA, o la sua eventuale facile amovibilità, o il materiale del quale è composto.

Piano attuativo

Tar Sicilia, Palermo, sez. II, 16 giugno 2023, n. 1996

Pianificazione urbanistica – Piano attuativo – Esclusione

Lo strumento urbanistico attuativo è necessario anche in presenza di zone parzialmente urbanizzate, ma esposte al rischio di compromissione dei valori urbanistici e nelle quali la pianificazione di dettaglio può conseguire l’effetto di correggere e compensare il disordine edificativo in atto. Pertanto, anche in presenza di una zona già urbanizzata, la necessità dello strumento urbanistico attuativo è esclusa solo nei casi in cui la situazione di fatto, in presenza di una pressoché completa edificazione della zona, sia incompatibile con un piano attuativo, ma non anche nell’ipotesi in cui per effetto di una edificazione disomogenea, ci si trovi di fronte ad una situazione che esige un intervento idoneo a restituire efficienza all’abitato, riordinando e talora definendo ex novo un disegno urbanistico di completamento della zona.

Funzionario infedele

Corte dei conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Toscana, 14 giugno 2023, n. 172 

Funzionario infedele – Responsabilità amministrativa – Danno da disservizio – Danno da violazione del sinallagma contrattuale – Danno da tangente

Un funzionario comunale, che sfruttando la sua qualità di addetto all’Ufficio Anagrafico, istruisce ed evade numerose pratiche di residenza anagrafica ideologicamente false, in violazione delle regole disciplinanti la procedura e omettendo preordinatamente qualunque controllo sulla effettività della dimora dei richiedenti nonché sulla sussistenza degli altri requisiti necessari, determina un nocumento per il pubblico erario derivante sia dal disservizio arrecato al Comune di appartenenza, inteso come maggiori costi che l’ente ha dovuto sopportare per riparare la situazione di irregolarità determinata dal dipendente infedele, che dalla violazione del sinallagma contrattuale in quanto il Comune ha erogato una  retribuzione per una prestazione lavorativa resa assolutamente in modo difforme da quella contrattualmente prevista.

L’imputazione di un danno da tangente non sfugge all’applicazione dei principi sull’onere della prova, cosicché non è ammissibile desumere automaticamente un danno erariale dalla accertata erogazione indebita di denaro ad un pubblico dipendente, quand’anche ciò assuma valenza penale o disciplinare. Pertanto, non si configura alcun danno erariale da tangente qualora il percettore delle dazioni illecite si ingerisca in procedimenti amministrativi che per loro natura non determinano il riversamento di utilità patrimoniali da parte dell’Amministrazione in favore di altri soggetti, con conseguente impossibilità di argomentare la traslazione dell’ammontare delle tangenti ricevute dalla pubblica dipendente in termini di maggiori costi per l’Amministrazione stessa.

Deprezzamento immobile

Corte dei conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Campania, 9 giugno 2023, n. 362

Deprezzamento immobile – Danno da mancata entrata – Responsabilità del Sindaco e della Giunta – Insussistenza

Non sussiste responsabilità erariale in capo al sindaco e ai componenti della giunta comunale per il deprezzamento subito da un compendio immobiliare di proprietà del Comune e per la mancata utilizzazione e messa a reddito sempre dello stesso compendio, quando pur avendo violato talune disposizioni di legge, non vi sia prova di un concreto nocumento per il pubblico erario, in quanto il danno erariale non può farsi derivare, sic et simpliciter, dalla violazione di una norma.

Non si concretizza alcun danno erariale da mancato guadagno o minore entrata in capo agli amministratori di un ente locale in caso di vendita di un complesso immobiliare ad un prezzo inferiore a quello di stima, quando la suddetta scelta trova giustificazione in una congrua motivazione.

La mancata utilizzazione e messa al reddito di un bene immobile da parte degli amministratori di un Comune non crea alcun danno per il pubblico erario, quando non vi è prova che l’immobile fosse appetibile sul mercato, ovvero che ci fosse la possibilità di un eventuale interesse sul mercato in relazione a detto immobile, tanto da ritenere probabile la sua locazione.